Pasta frolla croccante all'esterno e morbido ripieno alla crema pasticcera sono le caratteristiche principali del pasticciotto leccese, uno dei dolci più prelibati della tradizione salentina. Il pasticciotto può essere gustato in ogni momento della giornata: dalla colazione, per fare il pieno delle energie e affrontare la giornata con una bella carica, al pomeriggio, come merenda spezza fame, fino alla sera, come dessert per rinfrescare e ripulirsi il palato.
La versatilità del pasticciotto leccese e il suo gusto unico hanno reso il Salento famoso in tutto il mondo. Sono state tantissime le imitazioni, ma nessuna è mai riuscita a replicare la ricetta originale, che nasce ben più di 200 anni fa nell'entroterra salentino, a Galatina.
La storia del pasticciotto leccese
Questa piccola prelibatezza nasce dal lavoro delle sapienti mani di un pasticcere del '700, Andrea Ascalone. Era proprio il 1745 quando il maestro pasticcere, in vista della festa dei Santi Patroni della città di Galatina, San Pietro e Paolo, ed a corto di ingredienti, decise di preparare un dolce per l'occasione con ciò che rimaneva nella sua cucina. Iniziò a giocare con i pezzi di pasta frolla e della crema pasticcera avanzati , ponendoli all'interno di alcuni piccoli stampi, quasi a creare delle torte in miniatura.
Il pasticcere Ascalone non era per nulla soddisfatto del lavoro svolto. Considerando il suo esperimento un totale fallimento, decise di sbarazzarsene regalandolo ad un passante che si trovava in quel momento nei pressi della sua pasticceria. Non a caso, quell'incontro fu una vera e propria fortuna: quel passante era, infatti, Don Silvestro, il parroco del paese, che tornò a complimentarsi con lui i giorni successivi, elogiando il suo lavoro e la bontà del dolce che gli aveva regalato quel giorno.
Il parroco iniziò a spargere la voce per tutta la città , dando inizio a una serie di richieste da parte di tutti i cittadini di Galatina e dintorni, che in quel periodo si recavano in città per fare visita ai Santi protettori. In quel periodo, Galatina accoglieva tantissima gente, tra cui forestieri, donne morse dalla taranta e senzatetto che lì si recavano per chiedere una grazia. Inizialmente chiamato "Pasticciotto di Ascalone", venne presto ribattezzato Pasticciotto Leccese. Dal racconto della tradizione fino alla prima ricetta ben definita passò quasi un secolo e presto si arrivò alla consacrazione del dolce, dalla caratteristica forma ovale e paffuta, in una vera e propria istituzione della pasticceria salentina.
Oggi il Pasticciotto Leccese è uno dei dolci tipici e più conosciuti del Salento; uno di quelli che non mancano mai tra le vetrine delle pasticcerie e dei bar. Spesso è riproposto in numerose varianti che vanno a reiterpretarne il sapore e la forma.
Ancora oggi è possibile visitare la nota pasticceria Ascalone, sita a pochi metri dalla Basilica di Santa Caterina (contenente mosaici da togliere il fiato e di cui consigliamo la visita), e assaggiare il pasticciotto leccese originale in una delle più antiche pasticcerie del Salento.
Ma qual è la ricetta originale del Pasticciotto Leccese? E come è possibile replicarlo nella nostra cucina?
La ricetta tradizionale del Pasticciotto Leccese
Dopo aver descritto la storia della nascita di questo buonissimo dolce salentino, scopriamo gli ingredienti di cui abbiamo bisogno per replicare la ricetta e sfornare un ottimo pasticciotto.
Gli ingredienti per la pasta frolla sono:
- 300 gr di farina 00;
- 150 gr di zucchero;
- 120 gr di burro;
- un pizzico di sale;
- 2 baccelli di vaniglia;
- un uovo intero e un tuorlo d'uovo.
Per quanto riguarda invece la crema pasticcera useremo:
- 400 ml di latte;
- 50 gr di amido di mais;
- 140 gr di zucchero;
- 6 tuorli d'uovo;
- 1 pizzico di vaniglia;
- scorza di limone.
Preparazione
Innanzitutto uniamo e mescoliamo insieme gli ingredienti necessari per la preparazione della pasta frolla. Dopo aver realizzato una pasta dalla consistenza nè troppo dura, nè troppo morbida iniziamo a stenderla su un piano con l'aiuto di un mattarello. Il giusto spessore della pasta deve essere di 1- 2 cm. Utilizziamo dei coppapasta per la creazione dei cerchi di pasta frolla che andremo poi a posizionare nelle apposite formine da pasticciotto. Con l'aiuto di un coltello, eliminare la parte di frolla in eccesso, assicurandosi che il resto aderisca perfettamente alla formina.
Dopo aver preparato la crema pasticcera, prendere una sac à poche e inserirla all'interno delle formine. Il pasticciotto tradizionale generalmente è costituito solo da crema pasticcera, ma è possibile condirlo con crema e amarena sciroppata, o crema al cioccolato e pistacchio. Stendete a questo punto un secondo strato di pasta frolla per completare la copertura. Per ricreare la forma classica e un pò bombata del pasticciotto leccese , è necessario che la parte superiore sia leggermente concava. in quanto la crema deve essere sovrabbondante.
Come ultimo passaggio invece: in forno a 180 gr per circa 20 - 25 minuti , spennellando con tuorlo d'uovo e in caso di necessità con un pò di latte. Per ottimizzare la cottura ricordiamo che i pasticciotti devono rimanere di un giallo tendente allo scottato, ma mai risultare troppo marroni e scottati, in quanto questo altrerebbe il loro classico gusto.
Per quanto riguarda la conservazione, trattandosi di crema pasticcera, sarebbe ideale consumare i pasticciotti entro 3 giorni. Conservateli in un contenitore con copertura ermetica per mantenerne la croccantezza e freschezza.
Il dessert perfetto per colazione e merenda
Come accennato all'inizio del nostro articolo, il pasticciotto leccese è il dessert perfetto per i momenti della giornata in cui spesso andiamo di fretta e abbiamo bisogno di sgranocchiare qualcosa al volo! Che sia di fronte al mare, o al bar la mattina, il pasticciotto leccese è quel dolce che allieta qualsiasi giornata in compagnia!